La teoria dell’occupazione recettoriale
si divide in semplice e modificata.
Se pur la modificata è un ampliamento
della semplice, i parametri utilizzati dalla
prima sono comunque validi e ancora
usati come paragone.
TEORIA DELL’OCCUPAZIONE RECETTORIALE SEMPLICE
La teoria dell’occupazione recettoriale
semplice esplica due concetti:
- l’intensità di risposta ad un farmaco è
proporzionale al numero dei recettori
occupati da quel farmaco; - ci sarà una risposta massima quando
tutti i recettori disponibili saranno occupati.
Dati i seguenti parametri:
EMAX: effetto massimo
EC50 (Effective concentration 50%):
concentrazione di farmaco per ottenere
la metà dell’effetto massimo.
ED50 (Effective dose 50%): in alterativa
agli studi su colture per somministrazioni
“in vivo”.
POTENZA ED EFFICACIA
I due paramentri utilizzati dalla teoria
semplice sono la “potenza” e “l’efficacia”.
La potenza è il rapporto fra il 50%
dell’efficacia massima e la dose;
è indipendente dall’efficacia e
dagli effetti collaterali:
Farmaci con stessa potenza
hanno diversi effetti collaterali
ed efficacia.
L’efficacia è la capacità di innescare
un’attività intrinseca, ossia, provocare
una modifica conformazionale del
recettore, e può essere:
- Nulla
- Minima
- Massima
A parità di efficacia, Il farmaco più
potente è quello che ottiene lo stesso
effetto a dosi più basse.
CURVA DOSE-RISPOSTA
La curva dose-risposta è un grafico
incrociato che vede contemporaneamente
sia l’efficacia che la potenza.
Esso esprime, graficamente, la
quantità di dose somministrata
e l’intensità della risposta prodotta.
Questo grafico mostra l’andamento
all’aumentare della potenza (verso
sinistra) di farmaci di pari efficacia:
- Rosso: efficacia 1, 10-2 nM di dose EC50
- Celeste: efficacia 1, 10-3 nM di dose EC50
- Verde: efficacia 1, 10-4 nM di dose EC50
Qui l’andamento fra efficacia e
potenza è di proporzionalità
inversa:
- Verde: efficacia 0.4, 10-4 nM di dose EC50
- Celeste: efficacia 0.7, 10-3 nM di dose EC50
- Rosso: efficacia 1, 10-2 nM di dose EC50
TEORIA DELL’OCCUPAZIONE RECETTORIALE MODIFICATA
Secondo, quindi, la teoria dell’occupazione
semplice, due farmaci producono lo stesso
effetto se si legano agli stessi recettori
nelle stesse quantità.
In realtà, ogni farmaco innesca un
diverso cambiamento conformazionale
del recettore, per cui, introduciamo
adesso l'”affinità” e l’“attività intrinseca”.
AFFINITÀ
L’affinità è la forza di legame fra farmaco
e recettore: più è forte, meno è di equilibrio
il legame, meno retrocede e meno
viene “scansato” dai ligandi endogeni.
In sostanza, i farmaci ad alta affinità
sono i più potenti:
sono molto competitivi coi legandi
endogeni, quindi, non si necessita
di una dose elevata per compensare
lo scansamento che i legandi fanno
al farmaco sul sito di attacco.
Il secondo paramentro è stato introdotto
in seguito a due osservazioni:
- 1) su molti farmaci che si legavano
efficacemente ai siti, i grafici
evidenziavano un risposta terapeutica
non linearmente proporzionale
(turbolenze dovute a parametri
non cosiderati); - 2) più farmaci, a parità di dose e di
siti occupati, non davano al paziente
lo stesso effetto terapeutico.
ATTIVITÀ INTRISECA
L’attività intrinseca (α) è la capacità
del farmaco di attivare il recettore dopo
il legame.
Mentre, i farmaci ad alta attività
intriseca sono i più efficaci:
non hanno bisogno di
legarsi in modo quantitativo
perchè generano un innesco
molto efficace.
Ora è possibile schematizzare i
farmaci come segue:
- α = 0 farmaco antagonista
- 0 < α < 1 farmaco agonista parziale
- α = 1 farmaco agonista