FORME E SOMMINISTRAZIONI DI UN FARMACO

FORME E SOMMINISTRAZIONI DI UN FARMACO

FORME E SOMMINISTRAZIONI DI UN FARMACO – INTRODUZIONE

Forme e somministrazioni di un farmaco
sono due facce della stessa medaglia perchè,
ad esempio, una compressa non può essere

assunta tramite inoculazione. Se è una
fiala andrà fatta la puntura, se è una
supposta dovrà essere presa per via rettale.

Ovviamente, ciascuna forma e quindi
ciascuna somministrazione avrà vantaggi
e svantaggi.

Fra i più comuni abbiamo velocità e
concentrazione. Anche se esistono
stratagemmi, i farmaci che passano

per l’apparato gastroenterico perdono
concentrazione e “tempo”, cioè agiscono
più lentamente.

SOMMINISTRAZIONI

Le somministrazioni di un farmaco si
dividono in due categorie:
le vie parentali ed enterali.

Le parentali le possiamo definire in due modi:
quelle che perforano il corpo ;
quelle che evitano l’intestino.

In soldoni, le vie parentali non sfruttano
l’assorbimento intestinale. Quali sono?

Allora, secondo la prima definizione,
“versione infermieristica” si intende:

Endovenosa “EV”, sottocutanea “SC”,
tutte quelle col suffisto intra-:
-dermica “ID”, -muscolo “IM”,
-tecale, arteriosa, cardiaca,
sinoviale, peritoneale, articolare,
celebrale, vescicale, cerebroventricolare…

Stando alla seconda definizione, anche
farmaci ad azione inalatoria,
transmucosa (sublinguale, sublabbiale,
supposte vaginali),

e topica, cioè creme per acne sui
brufoli, cerotti termici sul dolore.
I farmaci topici sono tutti quei
farmaci che agiscono sul luogo
per azione transdermica.

Per non dilungarci troppo, il complemento,
cioè ciò che rimane, sono farmaci enterali.
Una definizione “confidenziale” può essere:

“tutto ciò che si manda giù e tutto ciò
che si spinge su”.

In pratica, pillole, capsule, supposte e
clisteri. Sublinguale e sublabbiale sono
considerate parentali e non enterali
perchè non raggiungono l’intestino.

FORME E SOMMINISTRAZIONI DI UN FARMACO – SVANTAGGI

Problemi dei farmi Orali:

  • non somministrabile per farmaci reattivi con l’acidità gastrica, o gli enzimi digestivi;
  • non somministrabile a neonati, e comatosi;
  • non adatta al pronto intervento dove la velocità di azione è determinante,
  • non adatta in caso di vomito;
  • assorbimento ridotto in caso di diarrea e farmaci anti stipsi che stimolano la peristalsi intestinale;
  • riduzione dell’assorbimento in caso di gastrectomia e resezione colon-retto;
  • stenosi pilorica (restringimento del pirolo);
  • interazioni con altri farmaci;
  • efficacia e velocità dipendenti dall’interazione col cibo*

*In linea di massima i farmaci che si ingoiano
liposolubili vanno assunti a stomaco pieno.
Tuttavia, facciamo due esempi:

l’antibatterico tetraciclina poichè può legarsi al calcio, è meglio non assumere latte;
la levodopa per il parkinson non va assunta con cibi altamente proteici.

Rettali:

  • le feci possono interferire con l’assorbimento
  • possibile irritazione locale

Endovenosa:

  • Rischio di shock anafilattico, flebiti (infezione della vena), embolie, infezioni;
  • In caso di sovradosaggio non è possibile evitare gli effetti avversi provocati.

Intramuscolo:

  • Spesso dolore nella zone dell’iniezione;
  • Impossibilità a iniettare farmaci necrotizzanti
    (fuori vena si legano al DNA causando ulcere e danni progressivi, richiedono l’intervento chirurgico);
  • Assorbimento scarso in caso di pazienti con
    insufficienza circolatoria periferica.

Inalatorio:

  • Minor controllo sul dosaggio
    (diffusività nell’ambiente);
  • Dipendenza da apparecchiature;
  • Possibile irritazione locale.

Sottocutanea:

  • Non adatta per sostanze irritanti;
  • Assorbimento scarso in caso di pazienti
    con insufficienza circolatoria periferica;
  • A lungo andare causa lipoatrofia che
    ne riduce l’assorbimento;
  • Assorbimento scarso nel caso di edemi e ascessi.

Sublinguale:

  • Inadatta per uso regolare e frequente
  • Possibile irritazione della mucosa
  • Può essere difficile bloccare il riflesso di deglutire, ma attendere che si sciolga spontaneamente

FORME FARMACEUTICHE

Concludiamo con una rassegna delle
forme farmaceutiche: capsule, compresse,
pasticche, granuli, globuli, supposte, cerotti,
pomate, gel, siringhe, penne, spray, aerosol, gocce.

Le compresse con film sono compresse le
quali vanno inghiottite ed hanno un
rivestimento che ha, generalmente, tre scopi:

rallentare e quindi prolungare l’azione,
proteggere il farmaco dagli acidi gastrici
durante il suo passaggio, impedire irritazioni
di un particolare tratto gastrointestinale.

Le copresse che si inghiottono, a prescindere,
sono quelle ad azione più lenta e che perdono
più dose per strada.

Le compresse effervescenti contengono
un acido ed una base. Quando si addiziona
l’acqua, l’acido e la base dispongono del
solvente per reagire generando un prodotto
salino e anidre carbonica.

Le bolle di anidride carbonica diluiscono
il farmaco nell’acqua preservando la
mucosa gastrica da flusso di passaggio
meno concentrato, facilitano lo svuotamento
gastrico fungendo da propulsione.

Il farmaco non necessita di essere
deglutito, ed essendo disciolto, è più facilmente
assimilabile. In più, la forma diluita è meno
attaccabile dai succhi gastrici poichè arriva
allo stomaco come acqua e non come bolo.

Le formule sublinguali (globuli, granuli,
compresse) non richiedono protettori
gastrici perchè vengono assorbite dalla
mucosa e sono la forma buccale più rapida.

Le formule orosolubili (globuli, granuli)
si sciolgono con la saliva e quindi non
necessitano di acqua e deglutizione,
dalla rapidità seconda solamente al sublinguale.

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